Grande successo per l’evento “Indirizzi di marketing nelle differenti discipline sportive”, organizzato da Pallacanestro Cantù, in collaborazione con Cantù Next e ASM Global, nell’area hospitality Casa Uyba dell’E-Work Arena di Busto Arsizio.
Ad aprire la seduta, moderata da Maurizio Losa, l’amministratore delegato di Cantù Next, Andrea Mauri, che ha dichiarato: «Porto i saluti del presidente di Pallacanestro Cantù, Roberto Allievi. Abbiamo voluto invitare diverse tipologie di discipline sportive per creare uno scambio di opinioni e di conseguenza un futuro roseo per il movimento».
Giovanni Palazzi, CEO di ChainOn: «L’obiettivo di ChainOn è far incontrare domanda e offerta nelle sponsorizzazioni sportive – ha sottolineato -. Ci saranno degli incrementi globali delle sponsorship sportive da qui al 2026. La pallacanestro è la seconda fetta, dopo il calcio, ed è in netta crescita, visto che aggiunge la digitalizzazione alle sponsorizzazioni. ChainOn vuole essere perno di questa rivoluzione, accompagnando organizzatori di eventi, club e protagonisti in un cambio di paradigma che permetta di coniugare innovazione, professionalità, soddisfazione di pubblico e investitori, sostenibilità ambientale ed economica».
A seguire è stato diffuso un contributo filmato di Todd Taylor, President & CCO Pacers Sports & Entertainment. «Con gli Indiana Pacers abbiamo più di cento partner. La visibilità ha a che fare con il tipo di contratto – ha precisato -. Grazie ai social media e ai contratti televisivi, le aziende sponsor hanno l’opportunità di interagire direttamente con la società per lavorare al meglio, così da avere un ritorno per entrambi. Dal punto di vista dell’hospitality l’Arena dei Pacers è costruita solo per la pallacanestro, quindi, anche la zona dedicata ai media vuole essere un’esperienza nell’esperienza. Le persone stanno meno sedute, ma interagiscono di più e vogliono avere esperienze diverse ogni volta che vengono all’Arena. Per gli sponsor l’hospitality è super premium per i grossi sponsor internazionali, mentre di conseguenza c’è una diversa zona per gli sponsor locali che vedono le partite più spesso. L’importante è conoscere cosa cerca il brand e cosa la società sportiva può offrire e viceversa».
Mattia Moro, Direttore Generale Uyba Volley: «Il nostro palazzetto è la casa dello sport non solo del volley, quindi abbiamo voluto spostare un nostro big match pur di vivere le finali di Coppa Italia LNP in questa arena – ha affermato -. Abbiamo creato un hospitality di cui siamo fieri, perché offre una visione a tutto tondo sul campo. Dietro c’è un grande lavoro di sponsorizzazioni e di farsi conoscere. Siamo anche orgogliosi dei nostri spazi esterni con palestre e campi da beach volley».
Luca Barazzetta, Executive Marketing AC Monza. «Il nostro ufficio commerciale si è ingrandito nel momento in cui la società guidata da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani è stata in grado di espandersi nel mondo delle sponsorizzazioni – ha puntualizzato -. Quest’attività di sponsorizzazioni parte molto prima dell’inizio della stagione sportiva, nasce come una struttura di pacchetti gestendo poi ogni brand e sponsor che inizia a collaborare con noi. La gestione quotidiana ci vede attivi a livello di pubblicità e ticketing, mentre quella operativa si occupa del raccontare allo sponsor la storia del nostro Club».
Veronica Oldani, Direttore Commerciale & Marketing Como 1907: «Ritengo necessario trovare sponsor nel territorio circostante per dare visibilità a piccole realtà della nostra zona attraverso i nostri mezzi – ha sottolineato -. Bisogna creare relazioni anche con altre società sportive, come abbiamo fatto per esempio con la partnership insieme a Pallacanestro Cantù. Tramite questi rapporti ci auguriamo che anche lo Stadio Sinigaglia possa arrivare ad avere una struttura simile a questa».
Giuseppe Rizzello, General Manager Italia ASM Global: «Complimenti alla gestione di questa arena in cui ci troviamo – ha esordito -. L’obiettivo degli addetti ai lavori, indipendentemente dalla grandezza e dall’importanza dell’arena, è proprio il loro impegno e accortezza nel cercare di ridurre al minimo gli errori e gli imprevisti. Ricordo la finale dell’europeo di basket in Francia nel 1999. Quella finale andò in onda sulla Rai dopo la mezzanotte, perché durante la serata ci fu una partita amichevole dell’Inter in ritiro. Questo ci fa riflettere sul fatto che la sfida della società non è contro l’altra squadra o contro l’altro sport, ma è far capire a tutti la valenza del luogo in cui si vive l’esperienza sportiva. È fondamentale che l’arena in cui si ospita un evento abbia una serie di servizi che renda l’esperienza appetibile sia in presenza sia in televisione».