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I NUMERI DI MAGLIA E LE LORO STORIE

23 Ago, 2023

I giocatori dell’Acqua S. Bernardo Cantù hanno scelto i numeri di maglia che li accompagneranno per tutta la stagione 2023/24.

Filippo Baldi Rossi guida il gruppo delle conferme, tenendosi stretto il suo 8. Una scelta fatta da giovanissimo per emulare uno dei suoi idoli, Mario Boni che all’epoca indossava il 16, essendo quest’ultimo numero già occupato la scelta è ricaduta sulla metà, quell’otto che da allora non ha più lasciato.
Nicola Berdini resta fedele al suo 9, lo stesso che aveva il padre Paolo, ex cestita che negli anni ’90 ha giocato anche in serie A1 con Forlì. Nessun cambiamento nemmeno per Stefan Nikolic, che continuerà a vestire il numero 11 che era stato sia del padre che anche della moglie, pallavolista, e che ha quindi deciso di fare suo. Anche quella di Gabriele Tarallo è una scelta legata alla storia sportiva della sua famiglia e al mondo della pallavolo, sport in cui lo zio e il fratello hanno scelto il 17, lo stesso con cui giocherà pure lui quest’anno.
L’ultima delle conferme è di Lorenzo Bucarelli, che non abbandona quel 21 che lo accompagna fin dai primi anni delle giovanili.

La stessa motivazione per cui Anthony Hickey ha scelto il 22, il primo numero di maglia indossato già all’età di 4 anni e a cui è fedele da allora.
Christian Burns tornerà invece a vestire la canotta numero 23, già sua anche nella prima esperienza canturina e scelta fin da piccolo in onore di Michael Jordan. Il 33 di Solomon Young è invece un tributo per onorare la memoria del padre scomparso, che quando aveva scelto per le prime partite del figlio proprio quel numero.

Chi ha scelto di dare un taglio con il passato più recente è Curtis Nwohuocha che torna a quel 15 con cui aveva iniziato la carriera a Cantù e che gli ha sempre portato fortuna, ma che aveva abbandonato negli ultimi anni. Luca Cesana vestirà infine il 90, scelto quando, arrivato a Piacenza, aveva trovato il suo storico 9 occupato. L’ispirazione per il cambiamento era arrivata grazie ad un’intervista in cui Michael Jordan parlava dell’importanza di incutere timore agli avversari, dopo averla letta aveva deciso di optare, con un pizzico di ironia, sul numero tradizionalmente abbinato alla paura nella smorfia napoletana.

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